Questo progetto calcografico consiste nella stampa consequenziale di 8 lastre di zinco lavorate ad acquaforte e di formato quadrato, su due rispettive strisce di carta per acquerello lunghe 208 centimetri per un’altezza di 35 centimetri; l’una stampata con inchiostro nero e l’altra con inchiostro verde costituiscono un’opera unica divisa in due supporti dialoganti.

Il progetto è da considerarsi come un sunto coerente di una ricerca artistica portata avanti per quattro anni  che tratta la rappresentazione naturale come elaborazione di un’immagine mentale, costruita attraverso ricordi ed emozioni cristallizzate. 

La modalità che ha caratterizzato la realizzazione delle acqueforti si può definire di tipo empirico. Le opere sono state realizzate infatti attraverso un’elaborazione di immagini mentali e ricordi, che costituiscono un insieme vasto e multiforme di modelli che alludono simboleggiano e in parte idealizzano la dimensione naturale. 

Le opere illustrano la visione di un cammino nel profondo di una foresta in parte vivo nel ricordo, in parte sognato ed immaginato ed infine cristallizzato sulla simbolica bidimensionalità e nel monocromatismo di un’incisione calcografica.

Figurativo ma di fatto astrazione del reale, fantastica ed ideale raffigurazione di una dimensione raggiungibile perché ispirata al vero ma lontana perché proiettata in una dimensione immaginifica il paesaggio proposto non vuole essere una didascalica raffigurazione di un bosco vissuto ma piuttosto la costruzione di un sogno allegorico attraverso ricordi reali (vividi e sbiaditi) di una metafora di bellezza in parte dimenticata.